Un giorno scrissi una poesia che contenesse tutto quello che avevo di più caro e vero.
I fronti di pioggia gonfi come veli di sposa.
La pienezza di certe estati abitate da figure dagli agili contorni.
Quel suono.
Il tuo nome?
Non ne ricordo che frammenti e la vaga impronta dell'intero.
Nessun commento:
Posta un commento