La Locanda alla Fine del Mondo
Di Bjorn Giordano
La mano vincente stava per essere calata sul tavolo in fondo al locale liberando il nodo di clamore, grida e bestemmie trattenuto a fatica dagli astanti.
Quale meravigliosa esplosione di energia!
- Che spettacolo! -
La superficie macchiata dalle bevande del bancone riluceva alla fioca luce delle lampade come la schiena di un antico drago.
Le figure di schiena aggrappate al bancone erano protese verso il barista di turno, dall’espressione assieme assente e partecipe di quelle storie, intuizioni e inutili vanterie che gli venivano rovesciate addosso.
- È tutto perfetto! - Pensarono.
Anche la musica, un dolente blues rurale, era sospesa nell’aria come nebbia pronta a farsi pioggia, tempesta e diluvio.
- Che momento perfetto! -
Convenirono assieme mentre si affacciavano sull’interno della locanda.
Kyplitzk e Skyplizk intrecciarono i propri corpi, fatti di materia e antimateria e cancellarono quel braccio della Via Lattea per sempre, ma nessuno ebbe tempo di accorgersene.