martedì 19 gennaio 2016

80# La città Meccanica (short story)

La città meccanica
di Bjorn Giordano


E' una fredda mattina di primavera incastonata nel secolo del vapore.
Tutti si accorgono che qualcosa è cambiato bruscamente.
La qualità della luce?
L'improvviso rovescio nelle sorti di qualche guerra lontana?
Nessuno saprebbero dirlo con certezza.

Altrove.

La prima città meccanica semovente è pronta al varo.
Il suo profilo è stagliato brutalmente sul cielo.
La sua massa incombe sulla campagna circostante.
L'ombra…
un nulla che inghiotte luce restituendo cupe iridescenze.

Ciminiere.
Comignoli di metallo brunito.
Dita ferocemente puntate verso il cielo.

Un dedalo di passerelle, garitte e giunti mobili nei quali perdersi.

Fanfare e stendardi lusingano gli occhi e le orecchie della folla accorsa all'evento.
Sui palchi della macchina i rappresentanti delle autorità fanno mostra di sé, tronfi.
Le irte logge riecheggiano la sciocca solennità dei comizi inaugurali.

Ora è il profondo respiro del fuoco.

La macchina viene messa in moto al suono delle
immani slavine di carbone che vengono precipitate dentro alle sue caldaie.
Cibo fossile per la creatura metallica.

Il suono delle sirene e la corsa degli immensi pistoni
fanno vibrare l'aria a chilometri di distanza, fino alla costa lontana.

La città è in cammino…

La Nuova Gerusalemme meccanica e con essa il progresso, si muove.
Essa avanza irriducibile lasciando dietro di sé una lunga scia di paesi travolti,
dopo aver inghiottito ossa, vestiti di gala, l'intera banda degli ottoni,
la buona società e tutto il pubblico convenuto: combustibile per alimentare
il cieco movimento della città verso un traguardo ignoto e senza scopo.

Sentite quel sordo tremore?

Sta arrivando.